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Addio a Toto Cutugno, colosso della musica italiana

Toto Cutugno e Franco Nisi . Quando ne parlavi, certe volte, ti sembrava quasi ti stessi riferendo alla stessa persona. Forse perché Franc...

Toto Cutugno e Franco Nisi. Quando ne parlavi, certe volte, ti sembrava quasi ti stessi riferendo alla stessa persona.

Forse perché Franco Nisi, direttore storico di Radio Italia, parlava praticamente ogni giorno di Toto Cutugno e di Mike Bongiorno, avendo lavorato a lungo con entrambi.

E infatti quella sera della foto, nel 2011, eravamo seduti insieme su quel divano di Sanremo, e Toto era immancabilmente accanto a Franco. Si presentava per la prima volta a Nathalie, in gara tra i big e vincitrice di X-Factor solo pochi mesi prima.

E in tutta questa catena di ricordi, Toto era quello che quando lo chiamavi, specie durante il Festival, c’era sempre, anche quando non era in gara. Era quello che rispondeva al telefono in prima persona per le interviste. Che condivideva sempre il suo pensiero. Che non schivava le polemiche quando era necessario.

Toto era quello di “Piacere, piacere, piacere Rai Uno”, che quando eri piccolo avresti sempre voluto conoscere. Era quello che l’Eurovision l’ha vinto nel ’90, e che l’anno dopo l’ha pure condotto, con il caratterino niente male che lo contraddistingueva.

E che ogni tanto, proprio grazie a quel carattere resiliente si indispettiva, per qualcuno di quei “Figli del 2000” che passando dai suoi concerti di piazza non sapeva apprezzare fino in fondo il suo pop melodico. Quello stesso pop che ha fatto la storia della musica italiana, e che come tutti i generi musicali, per alcuni, il tempo ha purtroppo superato.

Per tutto questo, per i Sanremo passati insieme seduti sui divani della radio, per le interviste, ma soprattutto per come hai saputo valorizzare quel giro d’accordi che spesso si ripeteva - e che per questo rendeva più difficile metterci sopra note sempre diverse (eppure quante volte ce l’hai fatta!), grazie di cuore Toto.

Salutaci Franco, che forse sarà lì insieme a Mike ad aspettarti: avrete tanto da raccontarvi.

Patrick Facciolo