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5 ragioni per cui Marco Mengoni dovrebbe cambiare canzone per Eurovision Song Contest

Lo so, questo articolo farà discutere. Ma se fare un blog musicale significa scrivere cose sempre piacevoli e paludate su qualsiasi artista ...

Lo so, questo articolo farà discutere. Ma se fare un blog musicale significa scrivere cose sempre piacevoli e paludate su qualsiasi artista e su qualsiasi canzone, direi che non siamo più di fronte a un blog musicale. Ma piuttosto a un juke-box per chi vuole sentirsi dire ciò che già pensa.

Quindi ve lo dico così, chiaramente: "Due vite", dal mio punto di vista, potrebbe non essere il pezzo migliore da presentare a Eurovision per Marco Mengoni.

Lo dico con la consapevolezza di amare questa canzone, e di considerarlo uno dei più bei brani che ha vinto il Festival di Sanremo negli ultimi anni.

Tuttavia, quando si parla di Eurovision Song Contest, i criteri da tenere in considerazione sono tanti, e diversi. E in questo post vi indico almeno cinque ragioni tecniche per cui secondo me "Due vite" non è il pezzo appropriato per questa manifestazione.

Ragione numero 1: il ritornello parte dopo 51 secondi, piuttosto tardi per gli standard contemporanei, in cui il refrain delle canzoni si misura già attorno al secondo 30. Ricordiamo che la durata massima dei brani a Eurovision è di 3 minuti, mentre il brano di Marco Mengoni ne conta 3' 46''. Pertanto 46 secondi saranno da tagliare, a detrimento di parti importanti della canzone. L'ideale, se proprio la scelta ricadesse su "Due vite", sarebbe quella di effettuare un cut (taglio) sostanzioso proprio sulla prima strofa, per arrivare prima al ritornello e rendere più d'impatto la performance.

Ragione numero 2: il rullante della batteria parte solo sul secondo refrain, al minuto 2' 12'': Eurovision Song Contest è un evento musicale in cui sono molto apprezzate le parti ritmiche dei brani, mentre "Due vite" potrebbe non soddisfare appieno questo "requisito".

Ragione numero 3: perché con una ballata Marco Mengoni ci ha già provato nel 2013, e non ha funzionato. Nel 2013, "L'essenziale", altro pezzo di qualità interpretato Marco Mengoni, non ha avuto lo stesso successo del Festival di Sanremo, posizionandosi solamente al settimo posto di Eurovision Song Contest. Il fatto che un pezzo sia apprezzatissimo in Italia, non sempre corrisponde con i gusti eurovisivi.

Ragione numero 4: perché è un brano perfetto per le metriche di ascolto italiane, meno per quelle eurovisive. Al primo ascolto eurovisivo (l'unico disponibile), "Due vite" potrebbe fare fatica. L'Italia fa parte delle cosiddette "Big Five", le cinque nazioni automaticamente finaliste di Eurovision Song Contest. Per questo, all'Italia è riservata un'unica esibizione dal vivo, quella del sabato. Il brano non porterà quindi con sé il traino delle serate precedenti, e le sue possibilità di successo saranno centrate solamente sulla singola esibizione live, e sulla fama pregressa che potrà arrivare dalle visualizzazioni su YouTube del brano da qui a maggio.

Ragione numero 5: perché i bookmakers posizionano già il brano all'ottavo posto. A differenza di altri anni, in cui a fine Sanremo il brano vincitore era già dato tra i favoriti (vedasi il caso di Diodato, del duo Mahmood-Blanco, o dello stesso Mahmood nel 2019), in questo caso i bookmakers pronosticano Marco Mengoni molto lontano da una possibile vittoria (attualmente all'ottavo posto, con il 3% di chance di vittoria), perlomeno ipotizzandolo in gara con il brano "Due vite". È accaduto anche per i Maneskin potreste dirmi, che poi invece hanno vinto. Certo, tuttavia la proposta dei Maneskin era estramemente più disruptive, dirompente, rispetto agli standard eurovisivi. Cosa che ha destato grande attenzione al momento dell'esibizione, e ha modificato il percepito del pubblico. Mentre il brano di Marco Mengoni si pone nel solco delle ballate che, per quanto belle, sono molto più frequenti e consuete durante Eurovision Song Contest.

In conclusione: mi rendo conto che per leggere questo articolo senza arrabbiarsi bisogna dotarsi di un po' pazienza. Perché quando leggiamo qualcosa che contraddice le nostre prime impressioni tendiamo spesso a rifiutare quello che stiamo leggendo, e a reagire contrapponendoci con quel contenuto.

Ma riflettiamoci bene: a me per primo piacerebbe sentire "Due vite" in gara a Eurovision Song Contest, e mi piacerebbe molto potesse vincere. Il punto è saper fare valutazioni razionali, e sapersi porre delle domande: il pezzo è bellissimo, ma sarà davvero quello giusto?

Per darsi una risposta, comprendere il contesto della manifestazione è fondamentale. 

A questo punto, mi restano due speranze: essere smentito dai fatti, e veder vincere effettivamente "Due vite". Oppure vedere Marco Mengoni che cambia brano (ipotesi che nei giorni scorsi non ha affatto escluso), e forse sì, aumentare considerevolmente le sue chance di vittoria.

Patrick Facciolo


Immagine: Press Gallery Eurovision Song Contest.