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Anche Gianni Morandi ai funerali di Toto Cutugno. Ma i giornalisti musicali dov'erano?

  MILANO - In un'atmosfera fortemente commovente, con un fisarmonicista e un chitarrista fuori dalla chiesa a cantare i suoi più grandi...

 

MILANO - In un'atmosfera fortemente commovente, con un fisarmonicista e un chitarrista fuori dalla chiesa a cantare i suoi più grandi successi, oggi è stata onorata la leggenda musicale di Toto Cutugno

La chiesa era gremita, non solo di parenti e amici, ma anche di alcuni esponenti della musica italiana che erano lì per rendergli omaggio.

Durante la cerimonia, il parroco don Gianluigi Panzeri ha ricordato come questa fosse la stessa chiesa in cui Toto aveva celebrato il suo matrimonio negli anni '70. Ha inoltre condiviso alcuni dei molti messaggi di condoglianze e amore ricevuti, mettendo in evidenza quanto fosse amato nella sua comunità.

 

Gli artisti presenti alla cerimonia

 

Tra gli amici e colleghi presenti, Mario Lavezzi, che ha risposto ai nostri microfoni sottolineando la forza e il coraggio di Toto nei confronti della malattia, Ivana Spagna, poi Gianni Morandi, Pupo e Fausto Leali visibilmente emozionati durante tutta la cerimonia.

Piero Cassano, ex membro dei Matia Bazar, ha espresso ai giornalisti il suo dolore per la perdita di un pilastro della canzone melodica italiana, sottolineando come la musica moderna non possa paragonarsi all'eredità lasciata da Toto.

Presente alla celebrazione anche Fabio Perversi, frontman dell'attuale formazione dei Matia Bazar.


I grandi assenti: tanti, troppi giornalisti musicali

Se è pur vero che in pieno agosto per molti dev'essere stato difficile raggiungere Milano, e che non sappiamo quanti e come in privato abbiano manifestato le proprie condoglianze alla famiglia, un fatto, permettetemi, nella celebrazione di oggi spiccava: la quasi totale assenza dei giornalisti musicali che per decenni hanno commentato (più o meno entusiasticamente) la musica di Toto. 

Erano ovviamente presenti le troupe delle principali testate italiane, con tanto di cameraman e inviati. Ma nello specifico mi riferisco proprio ad alcuni giornalisti musicali da prima serata: a quelli che non si perdono mai una presentazione di un album, una conferenza stampa, un accredito per una presentazione (e che a Milano, credetemi, si vedono sempre dappertutto).

Quelli, in particolare, dov'erano? È vero che è il 24 agosto, ma se ce l'ha fatta ad esserci Gianni Morandi, forse potevano farcela anche diversi altri. 

Ebbene, ve lo dico io dov'erano: a rimarcare ancora una volta, con la loro assenza, la distinzione tra la musica "alta" e quella, a loro vedere, "bassa". Una distinzione così stupida, quasi come quegli aperitivi stampa a cui invece di solito non mancano mai.

E allora, tolto l'esempio apprezzabilissimo del giornalista e scrittore Nico Donvito, che ho incontrato di persona, di giornalisti musicali oggi ne ho visti davvero pochi. 

Lo voglio dire perché anche le assenze, talvolta, possono rappresentare forme di comunicazione. E se è così, permettetemelo, alcune le ho trovate davvero molto spiacevoli.


Il lungo corteo del pubblico e gli applausi finali

 

Tra gli applausi e il canto collettivo de "L'italiano", al termine della cerimonia l'auto col feretro di Toto Cutugno si è diretta al cimitero di Lambrate, dove il cantante verrà cremato.

In questo giorno di dolore, la comunità musicale e l'Italia intera salutano un pilastro della musica leggera italiana, ricordando le sue canzoni e l'impatto che ha avuto sulla scena musicale e artistica collettiva.

Patrick Facciolo