Andrea Bocelli ha chiesto scusa. Non si è “dispiaciuto”, ha chiesto proprio scusa. Alcuni giorni fa, in Senato, durante il convegno “nega...
Andrea Bocelli ha chiesto scusa. Non si è “dispiaciuto”, ha chiesto proprio scusa.
Alcuni
giorni fa, in Senato, durante il convegno “negazionista” sul
Coronavirus aveva dichiarato: “Io conosco un sacco di gente, ma non ho
mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva. Quindi
perché questa gravità?”.
Bene, ieri Andrea Bocelli è tornato sul tema, e ha pubblicato su Facebook un video di scuse.
E
non ha detto, come spesso capita di sentire: “Mi dispiace se sono stato
frainteso”, oppure: “Mi dispiace se avete interpretato male”. Si è
scusato, punto.
C’è differenza tra dispiacersi e chiedere scusa, e
lo sappiamo bene. Perché ci ferisce quando qualcuno ci dice: “Mi
dispiace se hai capito male”, mentre vorremmo sentirci dire: “Scusami”.
Avviene nella nostra vita di tutti i giorni, personale e professionale.
Dispiacersi
implica il fatto di provare dispiacere se l’altro si è sentito ferito
da qualcosa che abbiamo detto o fatto, ma potrebbe essere stato lui a
interpretare male il contesto.
Scusarsi è un atto completamente
diverso, perché sottintende una richiesta. Non a caso diciamo spesso:
“Ti chiedo scusa”, perché lo stiamo chiedendo. E non è detto che l’esito
di quella richiesta sia positivo.
Piccole sfumature di comunicazione, che sanno raccontare molto di noi.