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Perché anche quest'anno ho deciso andare a Sanremo

Sanremo, il nostro Sanremo, quest’anno è ferito. E dopo averci pensato a lungo, ho deciso che per me fosse importante esserci. Perché è...

Sanremo, il nostro Sanremo, quest’anno è ferito.

E dopo averci pensato a lungo, ho deciso che per me fosse importante esserci. Perché è stato il luogo che ci ha fatto crescere, a cui abbiamo dato tanto, e che ci ha dato tanto. Ed è anche il luogo che ci ha regalato l’ultimo momento leggero, prima della tempesta.

Solo che inaspettatamente quest’anno la tempesta ha travolto anche lui. E ora ha bisogno della nostra vicinanza. Anche col teatro vuoto, anche con le strade deserte.

Da oggi mi trovo qui per raccontare quel vuoto e quella ferita, che è anche la nostra. Perché Sanremo è sempre stato lo specchio di tutti noi, e lo è più che mai quest’anno. E avrò il piacere, anche quest’anno, di essere tra i giornalisti che voteranno (questa volta da remoto) per il premio Sala Stampa Lucio Dalla, che proprio in questo 2021 compie vent’anni.

“Voi giornalisti dovete andare a raccontare ciò che la gente non può vedere con i suoi occhi” mi ha scritto un’amica qualche giorno fa su Telegram.

Sono tra le parole che mi hanno convinto a prendere la macchina, il mio tesserino, la telecamera, il microfono e partire. Per seguire e commentare l’evento, su Facebook e sul mio blog.

E per raccontarvi com’è questa Sanremo ferita, atipica, mai vista così nella settimana del Festival.

Da domani sera vi aspetto sul mio profilo Facebook, con le mie dirette durante le principali pause pubblicitarie, come al solito con tanti ospiti in collegamento, e con le vostre telefonate per commentare insieme la prima serata.