Page Nav

HIDE

ULTIME NOTIZIE

latest

"Cenere" di Lazza avrebbe potuto vincere Eurovision Song Contest?

Se a Eurovision si fosse presentato Lazza con "Cenere", avrebbe vinto? Proviamo a fantasticare su questa ipotesi con uno spoiler:...



Se a Eurovision si fosse presentato Lazza con "Cenere", avrebbe vinto? Proviamo a fantasticare su questa ipotesi con uno spoiler: potrebbe essere. Paradossalmente, anche se "Cenere" l'avesse cantata Marco Mengoni.
 
Per 5 ragioni tecniche che vi racconto di seguito. 

1. Il brano di Lazza ha una metrica più eurovisiva

 
Intendiamoci su cosa si intenda per metrica eurovisiva, perché su questo non c'è univocità di vedute. È capitato più volte che a vincere Eurovision sia stata una ballata. 

Più frequentemente, tuttavia, a Eurovision hanno dominato brani con arrangiamenti più carichi, che allo stesso tempo hanno favorito coreografie più avvincenti, in cui la batteria fosse presente fin dall'inizio. Cosa che per esempio nel brano di Marco Mengoni è accaduto solo dalla seconda strofa in poi, dopo il primo ritornello, mentre nel caso di Lazza le percussioni sono presenti fin da subito.

C'è poi l'aspetto del ritornello (refrain) che nel caso di Mengoni partiva dopo 51 secondi nella versione originale, ritornello che è poi stato correttamente riadattato per Eurovision a 34 secondi, ma che tuttavia si è ripetuto solo 3 volte prima del bridge (il ponte prima dell'ultimo ritornello), per poi venire riproposto una sola ultima volta (un po' pochino per un brano che dev'essere ricordato già dal primo ascolto). E questo mi porta a una seconda considerazione, qui di seguito. 
 
 

2. "Cenere" funziona meglio al primo ascolto: il ritornello batte "Due vite" per 10 a 4

 
A Eurovision Song Contest, lo sappiamo, conta tantissimo la prima impressione, specie per chi come l'Italia si esibisce solo una volta. Questo perché l'Italia appartiene alle cosiddette "Big 5", le cinque nazioni che si esibiscono solamente durante la serata finale del contest (qui vi spieghiamo perché).
 
Ci sono dei parametri standard misurabili che in questo senso mi permettono di concludere che il brano di Lazza avrebbe funzionato meglio al primo ascolto.

Prima di tutto a causa della struttura della canzone, che prevede la ripetizione per ben 10 volte del ritornello, a fronte delle 4 volte di Marco Mengoni. Ma perché un ritornello che si ripete ha maggiori possibilità di essere ricordato? Per una ragione neuroscientifica ben nota, che possiamo tranquillamente applicare anche alla musica leggera, ovvero quella della cosiddetta Long Term Potentiation
 
Si tratta dello stesso meccanismo per cui impariamo con facilità a memoria le poesie quando frequentiamo le scuole elementari. Come facciamo a ricordarcele? Semplice: le ripetiamo a memoria. La ripetizione è infatti il meccanismo neurale chiave che ci permette di memorizzare con più rapidità le informazioni attraverso l'ippocampo, e le altre aree del nostro cervello deputate ai processi di memorizzazione.
 
C'è inoltre un altro aspetto importante che rende più ricordabile il ritornello di Lazza: non solo nel caso di "Cenere" è ripetuto moltissime volte, ma è anche costituito da una sola parola. Questo lo rende ancora più semplice da memorizzare, anche se fossimo stranieri e di quella parola non conoscessimo il significato preciso.
 
È accaduto un fatto simile anche nel 2019 per un altro brano che ha sfiorato la vittoria a Eurovision: "Soldi" di Mahmood. Due sole sillabe, e tutto il mondo nel giro di 3 minuti le cantava. E se tornassimo ancora più indietro, potremmo pensare a "Volare" (o meglio: "Nel blu dipinto di blu") presentata a Eurovision nel 1958 da Domenico Modugno.
 
In realtà "Volare" e "Cenere" hanno più punti di contatto di quanti possiamo immaginare: il ritornello è di una sola parola, contiene tre sillabe, la cui seconda con una nota di quantità decisamente più lunga delle altre. Giusto per intenderci meglio, perché per iscritto è difficile rendere l'idea: "Voooolare" e "Ceeeenere".


3. Il suono "c" aspro nella pronuncia italiana di "Cenere" è atipico nel mondo anglosassone, e questo rende il brano più esotico

 
Il suono della "c" aspra è una caratteristica tipica della lingua italiana, più difficile da rendere per l'inglese, che ne fa decisamente minore uso. 
 
Tuttavia, proprio perché è un suono caratteristico, e perché nel caso del brano di Lazza è posizionato in principio di parola e di ritornello, nel caso di "Cenere" avrebbe reso la pronuncia della canzone più giocosa e più esotica per il pubblico internazionale.


4. La metrica del brano si sarebbe prestata a più stacchi di inqudratura

 
Più il brano è veloce, più i registi che usano CuePilot (uno dei software di regia televisiva più utilizzati al mondo, specie a Eurovision Song Contest) si divertono. E a casa, verosimilmente, pure. La velocità di "Cenere", le sue micropause, il suo arrangiamento più in generale, avrebbero concesso una maggiore agilità registica con più stacchi tra le inquadrature, che avrebbero conferito maggior movimento percepito alla performance.

Quando la regia stacca molte volte, fa infatti "accadere cose" sullo schermo. E quando sullo schermo accadono cose, la nostra attenzione è più attivata. Questo il motivo per cui molte persone vengono attratte di più da un film d'azione che dalle tribune politiche. Perché dal punto di vista del movimento, nelle tribune politiche non accade quasi nulla.
 
 

5. "Cenere" forse avrebbe vinto anche se a cantarla fosse stato Marco Mengoni 

 
Per le ragioni che vi ho indicato sopra, a fare la differenza in questo caso è soprattutto la canzone, che si presta di più a Eurovision. Come già detto in diversi articoli del mio blog (in particolare questo e questo), "Due vite", per quanto io lo trovi un brano bellissimo, ha una serie di problemi strutturali che dal mio punto di vista lo rendono difficile per un contesto come quello di Eurovision.
 
Eppure, il carisma di Marco Mengoni e la sua capacità interpretativa hanno fatto la differenza, e l'hanno portato a raggiungere il quarto posto nonostante il pezzo non fosse propriamente "eurovisivo".
 
Considerata la capacità già dimostrata più volte in passato di Marco di interpretare brani più carichi dal punto di vista dell'arrangiamento e della velocità, e considerata la sua duttilità vocale, non si può escludere che avrebbe cantato benissimo anche "Cenere". 
 
E che unendola al suo carisma, avrebbe potuto portare a casa quei punti che avrebbero fatto la differenza.
 
In conclusione, ribadisco il concetto: quest'anno a Eurovision potevamo vincere. Semplicemente, ci è capitata una canzone (bellissima, ma...) non abbastanza efficace per farlo
 
Patrick Facciolo