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Sanremo: la scommessa (vinta) di Vincenzo Russolillo

Questo è un articolo per tutti quelli che guardano il Festival di Sanremo da casa, senza mai essere stati a Sanremo di persona. Per quanti ...


Questo è un articolo per tutti quelli che guardano il Festival di Sanremo da casa, senza mai essere stati a Sanremo di persona. Per quanti di voi non lo sapessero, Sanremo durante la settimana del Festival diventa una specie di Las Vegas in miniatura.

A renderla tale sono le decine di iniziative collaterali al Festival che vengono organizzate, e che portano ogni anno decine di migliaia di persone a visitare la città durante quei giorni da tutto il mondo.

Una di queste iniziative si chiama Casa Sanremo: un evento diffuso, il cui quartier generale è stato anche quest'anno il Palafiori, palazzo distante poche decine di metri dal Teatro Ariston.

Casa Sanremo è il luogo che anche quest'anno ha saputo tenere insieme tantissimi operatori di aziende legate al mondo della comunicazione. E per centinaia di persone accreditate è anche stato il luogo per guardare il Festival (il numero dei biglietti dell'Ariston è limitato, e uno dei temi che si pongono per chi viene a Sanremo durante questa settimana è: "Ma se sono lì e non ho un biglietto, il Festival da dove lo guardo?").

Quest'anno l'evento ha rappresentato anche qualcosa di più: con l'inaugurazione della Sala Vittorio De Scalzi, dedicata alla memoria del frontman dei New Trolls, anche i giornalisti che non sono riusciti a ottenere un posto in Sala Stampa (dopo la pandemia le due Sale Stampa ufficiali non sono ancora tornate ad accogliere a pieno regime lo stesso numero di giornalisti del passato) hanno potuto seguire l'evento proprio dalla Sala De Scalzi, trovando un punto d'appoggio importante per le loro attività.

Scrive sul suo profilo Instagram Vincenzo Russolillo, patron dell'evento:

Tutto d’un fiato, senza esitazione e senza tentennamenti. Così è stato questo Festival. Mille gioie non vissute a pieno per la stanchezza mentale con cui ci si è arrivati. Emozioni altalenanti come vivere sulle montagne russe. Una sola certezza: dover dare il massimo. In soli 20 giorni concretizzare due grandi progetti e farli funzionare senza grosse sbavature, soddisfare tutti e contemporaneamente cancellare il recente passato. È stata dura, durissima ma è successo in modo spettacolare tutto quanto avevamo programmato e sognato.

Come giornalista, e come fan del Festival di Sanremo, mi sento ringraziare proprio Vincenzo Russolillo, che ha saputo dare agli addetti ai lavori della stampa uno spazio importante e ulteriore per svolgere il proprio lavoro, e che credo abbia dato a questa settimana di Festival una fisionomia più completa. Fisionomia che gli è stata riconosciuta anche da Amadeus, che ha commentato il lavoro di Russolillo con queste parole:

Ho grande stima nei confronti di Vincenzo. Chi come lui ha tanta passione per la musica e per questo lavoro aggiunge sempre qualcosa di importante. Nel tempo abbiamo passato anni di grandi fasti così come momenti drammatici negli anni della pandemia. Torniamo oggi a vedere Casa Sanremo finalmente affollata, forse anche più di prima. C’è voglia di musica, di festival, di glamour, di vivere. Viva Sanremo e complimenti a Vincenzo, buon lavoro a tutti.



Ed eccomi quindi a riprendere ciò che dicevo all'inizio di questo articolo: anche se da casa guardando il Festival magari non ce ne rendiamo conto, parte dell'entusiasmo e dell'energia di questo evento nasce e cresce intorno all'Ariston, grazie ai tantissimi eventi collaterali che animano questa settimana speciale. In questo senso, credo davvero che la scommessa di Vincenzo Russolillo sia stata vinta.

Patrick Facciolo