Page Nav

HIDE

ULTIME NOTIZIE

latest

Fenomenologia del ritorno di Paola e Chiara (però quel cambio tonalità...)

È l'epoca dei revival. Della presenza di Paola e Chiara a Sanremo avevamo pronosticato già a luglio 2022 , ed effettivamente è stato co...

È l'epoca dei revival. Della presenza di Paola e Chiara a Sanremo avevamo pronosticato già a luglio 2022, ed effettivamente è stato così. E non ci voleva molto a prevederlo.

Dalla pandemia in poi è stato tutto un susseguirsi di trigger positivi per la nostra memoria: tutto ciò che ci riportava ai momenti più spensierati delle nostre vite è stato il benvenuto. E allora via al ritorno e alle reunion delle serie tv degli anni '90, le stesse serie tv che vengono proposte oggi in grande spolvero nei cataloghi delle più famose piattaforme di streaming. 

Ed ecco anche l'effetto propagarsi su Sanremo, che torna agli ascolti del 1995. Riportando sul palco dell'Ariston un cast a tratti simile proprio a quello del 1995.

 

Bentornato Sanremo '95

 

Bentornati quindi a Gianluca Grignani, Giorgia, Elisa in duetto, gli Articolo 31, il trio Morandi-Al Bano-Ranieri e, appunto, Paola e Chiara. Tutti, a rappresentare perfettamente  - e degnamente - la generazione dei 40-50enni che tanto hanno amato (e amano) i Festival della seconda metà degli anni '90.

Operazione riuscita allora quella di Furore, la canzone che Paola e Chiara hanno presentato al Festival di Sanremo? Decisamente sì. 

Paola e Chiara hanno portato al Festival una canzone perfettamente in linea col desiderio di revival di cui parlavamo, sia musicalmente, sia dal punto di vista coreografico. Il brano si colloca a metà strada, per arrangiamento e melodia, ai loro successi più famosi del Festivalbar. La coreografia è stata studiata e curata, e per questo il risultato è del tutto allineato alle aspettative del pubblico.

 

Furore ha un solo problema: il cambio tonalità

 

L'unico rilievo tecnico che mi sento di fare al brano riguarda una scelta stilistica che sì, è perfettamente allineata agli anni '90. Forse talmente tanto allineata a quegli anni, da renderla appena appena naïf: la scelta del cambio tonalità prima dell'ultimo refrain.

Come ricorderete, un classico delle canzoni sanremesi degli anni '90 dell'era Baudo era proprio questa. Oltre ai tripudi di archi (violini, viole, violoncelli e contrabbassi), alla fine di tantissimi brani si cambiava la tonalità, solitamente alzando il brano di mezzo o (più frequentemente) di un tono.

Una scelta stilistica perfetta per l'epoca, ma forse davvero un po' troppo fuori tempo massimo oggi, nel 2023.

Patrick Facciolo