Page Nav

HIDE

ULTIME NOTIZIE

latest

Sanremo 2022: le mie considerazioni finali

E così un’altra settimana di Festival è volata via. La dodicesima che affronto in presenza.  Credo che il senso di questa settimana, perlome...

E così un’altra settimana di Festival è volata via. La dodicesima che affronto in presenza. 

Credo che il senso di questa settimana, perlomeno per me, possa essere racchiuso in questa foto: un’impalcatura, davanti alla finestra della casa in cui alloggio, che affaccia sul mare. Ecco: quell’impalcatura - per via della pandemia - è un po’ quello che ci separa ancora dalla normalità. 

C’è la casa (il nostro festival), c’è il mare sconfinato davanti a noi (le milioni persone che lo guardano e lo seguono), e in mezzo c’è tutta la cura che stiamo dedicando a noi stessi, in questi ultimi due anni, affinché tra la nostra casa e lo sguardo verso il mare non ci siano più ostacoli. 

In tutto questo, nonostante l’impegno che ancora ci serve per tornare alla normalità, mi mancherà tanto il mio posto numero 11 nella galleria del teatro. Mi mancherà l’assistente di studio che regala le caramelle. Mi mancheranno i ragazzi e le ragazze che all’ingresso dell’Ariston dopo due giorni già riconoscevano le persone (“Ah sì, lei era già qui anche le altre sere!”). 

Mi mancherà Amadeus, che durante le pause pubblicitarie diceva sempre alla platea la stessa parola: “Bravi”. Quasi per motivare tutti, e far passare il messaggio che anche il pubblico in sala era parte dello spettacolo, al pari degli artisti. 

E bravi lo siamo stati davvero. Dall’Ariston, e da casa. 

Perché quello che abbiamo imparato in questi due anni è che Sanremo siamo noi. Siamo il pubblico. Ovunque esso sia. 

E che questa magia collettiva è merito davvero di tutti.