Oggi Radio Italia compie quarant’anni. Quarant’anni, esattamente come quelli che compirò tra qualche mese. E ho sempre creduto non fosse u...
Oggi Radio Italia compie quarant’anni.
Quarant’anni, esattamente come quelli che compirò tra qualche mese. E ho sempre creduto non fosse un caso.
Ho
conosciuto Mario Volanti, il “creatore” di Radio Italia, nel 2007,
quando ero ancora uno stagista della redazione, diretta all’epoca da
Franco Nisi.
Roberto Greco, capo della post-produzione (e ancora
oggi mio caro amico), aveva ascoltato un provino che avevo registrato
nella stanzetta in cui vivevo all’epoca, e aveva deciso di farlo sentire
proprio a lui, a Mario Volanti, l’editore.
E un po’ come succede
nei film, Mario Volanti aveva deciso che sì, gli piaceva come quello
stagista, quel “Patrick” di 25 anni faceva la radio, e aveva deciso che
meritava una possibilità.
Il resto, il percorso che da lì mi ha
portato a condurre nel weekend, poi ogni pomeriggio, e poi per quasi
altri dieci anni al mattino con Paoletta ed Enzo Miccio, lo sapete più o
meno tutti.
Quello che non sapete è che in tutto questo io non
mi sono mai sentito un conduttore radiofonico: io mi sono sempre sentito
un “conduttore di Radio Italia”. Che è una cosa diversa.
E le
volte che mi hanno chiesto (e proposto) di andare altrove a fare quello
che facevo lì, ho declinato con gentilezza. Ma questo Mario Volanti non
l’ha mai saputo. Perché il mio legame con Radio Italia non l’ha mai reso
necessario.
Perché per me non esistevano alternative: la musica
italiana era ed è Radio Italia, ed è lì che ne avrei parlato, finché
non avessi deciso di fare altro.
Ed è per questo che ogni volta
che stringo la mano a Mario Volanti, stringo la mano a un passato in cui
mi riconosco, e di cui andrò sempre orgoglioso.
Auguri quindi a Radio Italia solomusicaitaliana, all’intuizione geniale di quarant’anni fa che ha cambiato le nostre vite.
Auguri
a una famiglia che ho lasciato (come si fa quando i figli diventano
grandi, e decidono di allontanarsi da casa), ma che resta e resterà per
sempre anche la mia.