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Eurovision: Mengoni canta per undicesimo. Perché non è una buona notizia

Il rappresentante italiano all'Eurovision Song Contest 2023, Marco Mengoni , si esibirà nella prima metà della serata finale di sabato 1...

Il rappresentante italiano all'Eurovision Song Contest 2023, Marco Mengoni, si esibirà nella prima metà della serata finale di sabato 13 maggio. È stato deciso alcuni giorni fa durante l'estrazione a sorte avvenuta durante l'incontro con il presentatore ucraino Timur Miroshnychenko sul canale TikTok dell'Eurovision Song Contest. 

Questa battuta d'arresto potrebbe rallentare la corsa di Marco Mengoni verso la cosiddetta “Top 5”, la classifica dei primi cinque artisti, poiché l'esibizione nella seconda metà della gara avrebbe offerto maggiori possibilità di successo.

 

Perché l'ordine di esibizione a Eurovision è così importante

 

L'ordine di esibizione è un fattore importante per il successo nel concorso. Generalmente, i cantanti che si esibiscono nella seconda metà della serata finale hanno maggiori possibilità di successo. Ciò si deve al fatto che la maggior parte degli spettatori e delle giurie spesso ricordano meglio le esibizioni che hanno visto più di recente (in psicologia si parla in questi casi di “effetto recency”), il che può favorire i concorrenti che si esibiscono alla fine.

A questo si aggiunge che il televoto viene aperto solo dopo l'esibizione dell'ultimo artista in gara, per garantire la stessa probabilità di ricevere voti a prescindere dagli ascolti televisivi. Diversamente, se si votasse da inizio serata, chi si esibisce in fasce orarie di maggiore ascolto risulterebbe favorito, perché in proporzione avrebbe un bacino di telespettatori più ampio tra cui ricevere voti.

Tuttavia, non è sempre garantito che chi canta per ultimo abbia più successo di chi si esibisce per primo. A volte, il pubblico e i giudici possono essere sorpresi da una performance straordinaria di un artista che si esibisce nella prima parte della serata, e questo può portare a un risultato imprevedibile.

Gli esempi di Mahmood e dei Maneskin dimostrano tuttavia che l'ordine di esibizione può influire sul risultato finale. Nel 2021, i Maneskin si sono esibiti ventiquattresimi e terz'ultimi, mentre Mahmood è stato ventiduesimo (terz'ultimo) nel 2019.

 

Gli altri aspetti delle esibizioni che impattano sul risultato finale

 

Nonostante l'importanza dell'ordine di esibizione, questo non è l'unico fattore che determina il successo a Eurovision Song Contest. La scelta della canzone, l'abilità artistica e la performance sul palco sono tutti fattori che possono influire sul risultato finale.

Oltre alla posizione di esibizione, anche la tipologia di canzone, l'abbigliamento, la messa in scena, gli effetti speciali e la  coreografia possono avere un impatto sul risultato finale. La qualità e la cura del dettaglio sono infatti aspetti molto importanti e ogni sfumatura può fare la differenza.

Il concorso, che si tiene dal 1956, è uno dei più seguiti al mondo, con un pubblico stimato di oltre 200 milioni di spettatori. La sua popolarità è dovuta alla varietà delle canzoni, alla qualità degli artisti e alla spettacolarità della messa in scena.

In conclusione, l'Eurovision Song Contest 2023 si preannuncia anche quest'anno una competizione accesa e avvincente, con artisti di talento che si sfideranno per ottenere il riconoscimento internazionale e il favore del pubblico.

La posizione di esibizione di Marco Mengoni nella prima metà della serata finale rappresenta un ostacolo, ma non un insormontabile impedimento al successo, benché i pronostici della vigilia non siano quest’anno molto favorevoli all’Italia.

Patrick Facciolo